Crollo degli investimenti immobiliari in Russia : le ultime novità
Chi non ha mai desiderato di esplorare la Russia in tutta la sua maestosità ?
Ogni anno sono milioni i turisti che decidono di visitare questa terra così ricca di storia e al tempo stesso unica dal punto di vista politico economico ma anche sociale.
Dopo il mondiale calcistico del 2018, il numero dei visitatori sembra essersi arrestato e , ancora più grave, anche l’economia in generale è totalmente ibernata.
Secondo le recenti rilevazioni statistiche , la Russia sta attraversando un periodo davvero critico,dal punto di vista economico ma anche sociale .
In particolar modo ,un settore che sta risentendo tantissimo di questa situazione avversa è senza dubbio quello immobiliare. I volumi degli investimenti immobiliari hanno toccato nel 2018 i 2,9 miliardi di dollari , segnando un calo del 40 % rispetto all’anno precedente ( che registrava invece 4,8 miliardi di dollari ).
I risultati sono vicinissimi al minimo storico del 2015 , anno in cui l’economia era in fase di stallo , successiva a un lungo periodo di recessione.
La causa alla base di tale risultato risiede nelle sanzioni contro la Russia derivanti dalla volatilità nei nuovi mercati principali e dal crollo drastico dei prezzi del greggio.
Attualmente , a differenza del 2015 , il 2019 è caratterizzato dal marcato spostamento della curva dell’equilibrio del mercato ( in questo caso immobiliare ) verso la retta della domanda. Sono sempre meno infatti gli immobili presenti sul mercato immobiliare russo ma soprattutto iniziano a scarseggiare anche i capitali esteri destinati agli investimenti nel mattone russo.
In particolar modo , il settore degli uffici risulta essere ancora l’unico motore trainante dell’ intero sistema , con un volume totale del 30 % .
San Pietroburgo ha continuato ad incrementare la sua ‘’quota’’ nel mercato immobiliare russo , ma con un crollo al 66 % rispetto al 78 del 2017.
Mentre l’apporto del capitale estero è comunque più elevato rispetto agli anni precedenti , stessa cosa non si può dire degli investitori nazionali , che , sempre meno interessati ad acquistare un immobile in Russia , tendono a far convergere le proprie risorse economico-finanziarie o in altri settori o ,addirittura, all’estero.
Anche le previsioni per l’anno corrente non sembrano essere positive. Si prospetta infatti che la crescita economica resterà attorno all’1,2 % , causa sanzioni.
Per cui si teme che il massimo che gli investimenti potranno toccare nel 2019 sarà del 3,5 miliardi di dollari.
Anche il settore alberghiero che risulta essere in piena crisi, poiché l’occupazione è scesa al 55 % , ha apportato dei danni non indifferenti nel mercato immobiliare.
In generale , l’intera economia russa si basa sul business domestico e sui viaggi o di piacere o lavorativi , motivo per cui ,l’assenza di interesse verso queste categorie economiche , ha influenzato notevolmente l’intero sistema.
Si auspica che il nuovo anno possa rivelarsi fortunato per questa terra che purtroppo sembra aver congelato tutte le sue carte migliori sotto il freddo gelido di Mosca.
Ogni anno sono milioni i turisti che decidono di visitare questa terra così ricca di storia e al tempo stesso unica dal punto di vista politico economico ma anche sociale.
Dopo il mondiale calcistico del 2018, il numero dei visitatori sembra essersi arrestato e , ancora più grave, anche l’economia in generale è totalmente ibernata.
Secondo le recenti rilevazioni statistiche , la Russia sta attraversando un periodo davvero critico,dal punto di vista economico ma anche sociale .
In particolar modo ,un settore che sta risentendo tantissimo di questa situazione avversa è senza dubbio quello immobiliare. I volumi degli investimenti immobiliari hanno toccato nel 2018 i 2,9 miliardi di dollari , segnando un calo del 40 % rispetto all’anno precedente ( che registrava invece 4,8 miliardi di dollari ).
I risultati sono vicinissimi al minimo storico del 2015 , anno in cui l’economia era in fase di stallo , successiva a un lungo periodo di recessione.
La causa alla base di tale risultato risiede nelle sanzioni contro la Russia derivanti dalla volatilità nei nuovi mercati principali e dal crollo drastico dei prezzi del greggio.
Attualmente , a differenza del 2015 , il 2019 è caratterizzato dal marcato spostamento della curva dell’equilibrio del mercato ( in questo caso immobiliare ) verso la retta della domanda. Sono sempre meno infatti gli immobili presenti sul mercato immobiliare russo ma soprattutto iniziano a scarseggiare anche i capitali esteri destinati agli investimenti nel mattone russo.
In particolar modo , il settore degli uffici risulta essere ancora l’unico motore trainante dell’ intero sistema , con un volume totale del 30 % .
San Pietroburgo ha continuato ad incrementare la sua ‘’quota’’ nel mercato immobiliare russo , ma con un crollo al 66 % rispetto al 78 del 2017.
Mentre l’apporto del capitale estero è comunque più elevato rispetto agli anni precedenti , stessa cosa non si può dire degli investitori nazionali , che , sempre meno interessati ad acquistare un immobile in Russia , tendono a far convergere le proprie risorse economico-finanziarie o in altri settori o ,addirittura, all’estero.
Anche le previsioni per l’anno corrente non sembrano essere positive. Si prospetta infatti che la crescita economica resterà attorno all’1,2 % , causa sanzioni.
Per cui si teme che il massimo che gli investimenti potranno toccare nel 2019 sarà del 3,5 miliardi di dollari.
Anche il settore alberghiero che risulta essere in piena crisi, poiché l’occupazione è scesa al 55 % , ha apportato dei danni non indifferenti nel mercato immobiliare.
In generale , l’intera economia russa si basa sul business domestico e sui viaggi o di piacere o lavorativi , motivo per cui ,l’assenza di interesse verso queste categorie economiche , ha influenzato notevolmente l’intero sistema.
Si auspica che il nuovo anno possa rivelarsi fortunato per questa terra che purtroppo sembra aver congelato tutte le sue carte migliori sotto il freddo gelido di Mosca.
