#10yearschallenge anche nell’immobiliare : com’è cambiato in dieci anni il mattone italiano

In dieci anni sono moltissimi i cambiamenti che possono avvenire , in tutti i settori dell’economia e non di meno in quello immobiliare. Sui vari social network sta impazzando la cosiddetta #10yearschallenge , in cui si confrontano le foto di dieci anni fa con quelle attuali per notarne i cambiamenti.
Abbiamo pensato di realizzare una sorta di fotogramma di quelli che sono stati i 10 anni del mercato immobiliare italiano , per poter comprendere le varie evoluzioni positive e non del mondo del mattone .
Dieci anni fa per l’Italia , è iniziata una fase davvero critica, quella che ha inaugurato la crisi economica che ha coinvolto tutto il mercato immobiliare europeo ed extraeuropeo .
Nel 2008 infatti , dopo anni di estrema espansione sotto tutti i fronti , il mercato immobiliare ha subito uno stop drastico , con un crollo dei prezzi degli immobili del 6% mentre i contratti e le transazioni di compravendita erano all’incirca 700 mila.
L’arco di tempo in cui una casa rimaneva sul mercato immobiliare prima di essere venduta era di 130 giorni ma comunque le domande di affitto erano in fermento.
Possiamo dire che data la presenza di canoni stabili ,l’abbondanza dell’offerta era sufficiente a soddisfare una domanda ancora presente. Nel 2018 , esattamente dopo dieci anni da questa situazione , le compravendite sono passate da 700 a 600 mila , con una variazione di prezzo del +3%.
I tempi di vendita si sono invece allungati di 4 giorni ma la tipologia più richiesta è sempre quella del trilocale. Ovviamente il recupero non è uniforme , ma comunque generalmente possiamo dire che la situazione sembra essersi leggermente risollevata.
L’affitto oggi è richiesto molto più richiesto rispetto a molti anni fa .
Nonostante il settore immobiliare stava vivendo una fase espansiva , attualmente sembra registrare una fase di crescita post crisi. La situazione di partenza è senza dubbio meno florida di 10 anni fa , con dinamiche più limitate e contenute . Il limite è stato senza dubbio segnato dalla presenza non solo della crisi ma anche del credito bancario.
Anche il settore delle costruzioni ha avuto il suo ruolo nell’influenzare il mercato immobiliare italiano.
Dieci anni fa ha perso addirittura il 60 % dei fatturati e , attualmente , sono solo alcune città che trainano questo settore. Milano è la prima in classifica ma moltissime altre metropoli sono ancora in una fase di stallo.
Anche le scelte di politica economica sono state determinanti in questa fase. La penalizzazione è stata provocata infatti dal boom che hanno registrato molti altri settori come quello della tecnologia e dell’informatica che hanno letteralmente spodestato altrettanti.
Un elemento che è cambiato positivamente nel corso del tempo è però la qualità costruttiva che , parallelamente a un aumento di prezzo, ha comunque apportato maggior riscontro negli investitori , sempre più propensi ad acquistare immobili di un certo livello.
Sommariamente possiamo affermare che il mercato immobiliare ha subito due fasi critiche , una internazionale e una circoscritta all’economia italiana.
La domanda è divenuta sempre più selettiva , poiché gli italiani non cercano solo immobili di un certo livello , ma anche ad alta efficienza energetica , green e smart e ben posizionati in città collegate perfettamente con i vari punti di interesse.

Che dire , questa #10yearschallenge è stata davvero sorprendente !

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