Islanda : dove il mercato immobiliare è in fermento mentre il resto precipita
Sembra paradossale , ma in realtà, nel posto più freddo al mondo , per l’appunto , l’Islanda , il mercato immobiliare è il più caldo di tutto il pianeta ! I prezzi delle case sono aumentati notevolmente negli ultimi anni tanto da portare gli stessi economisti a temere il problema ‘’bolla’’ immobiliare.
La principale rivale che ben si è piazzata in tutti i settori economici e non , è l’asiatica Hong Kong che , insieme alla Nuova Zelanda e al Canada , sono precipitate drasticamente. Ma perché i prezzi degli immobili in Islanda sono aumentati così tanto e soprattutto in così poco tempo ?
Secondo la responsabile della ricerca residenziale nazionale islandese , il problema nasce dalla mancanza di nuove forniture da un lato e dall’aumento della richiesta di immobili dall’altro.
Moltissimi sono stati infatti gli investitori , soprattutto stranieri , che hanno deciso di apportare in questa terra il loro capitale , per cambiare vita o vivere un’ esperienza alternativa, e che quindi , per ovvie necessità , ricercano degli immobili in Islanda. La popolazione ha raggiunto quota 330.000 , creando sia benefici sia problemi ( tra cui per l’appunto lo spostamento dell’equilibrio verso la domanda e non l’offerta).
Il mercato immobiliare di Reykjavík è stato inoltre bombardato di richieste di contratti di locazione dalla moltitudine di giovani ( soprattutto studenti ) che hanno invaso la nazione negli ultimi tre anni per migliorare la lingua e fare un ‘esperienza formativa indimenticabile.
Occorre ricordare inoltre che il governo , temendo il fantasma del default del 2008, che ha segnato una recessione economica del paese , ha ‘’bloccato ‘’ letteralmente alcuni capitali , adottando notevoli restrizioni in tutti gli altri settori per i cittadini islandesi. L’unico settore che è riuscito a salvarsi , proprio perché dipendente dal mercato estero è stato proprio quello immobiliare.
Le case di nuova costruzione , hanno aumentato i loro prezzi del 40 % circa rispetto allo scorso anno e , in generale , possiamo affermare che l’economia nordica è in fase di espansione.
Sono aumentati però anche i debiti dei residenti che , dovendo fronteggiarsi con questo periodo di crisi generale , hanno richiesto maggiore disponibilità finanziaria alle banche , con tassi di interesse sempre più onerosi.
Lo stesso governo è dovuto intervenire per sollevare la crisi presente in quasi tutta l’economia islandese , diventando il primo investitore delle stesse banche. L’Islanda quindi è la terra del paradosso . Da una parte la crisi economica invasiva che paralizza il mercato islandese , dall’altra una fetta dell’intero sistema , che potrebbe essere l’unico motore trainante in grado di risollevare tutta l’economia.
La svalutazione della corona ha quindi sì apportato a una ripresa grazie all’afflusso di capitali esteri , ma ciò non è stato sufficiente per poter recuperare una situazione di stallo . Riuscirà il mercato del mattone a doppiare i valori al punto tale da garantire un recupero totale ? Si spera che questa ‘’era glaciale ‘’ possa terminare quanto prima .
La principale rivale che ben si è piazzata in tutti i settori economici e non , è l’asiatica Hong Kong che , insieme alla Nuova Zelanda e al Canada , sono precipitate drasticamente. Ma perché i prezzi degli immobili in Islanda sono aumentati così tanto e soprattutto in così poco tempo ?
Secondo la responsabile della ricerca residenziale nazionale islandese , il problema nasce dalla mancanza di nuove forniture da un lato e dall’aumento della richiesta di immobili dall’altro.
Moltissimi sono stati infatti gli investitori , soprattutto stranieri , che hanno deciso di apportare in questa terra il loro capitale , per cambiare vita o vivere un’ esperienza alternativa, e che quindi , per ovvie necessità , ricercano degli immobili in Islanda. La popolazione ha raggiunto quota 330.000 , creando sia benefici sia problemi ( tra cui per l’appunto lo spostamento dell’equilibrio verso la domanda e non l’offerta).
Il mercato immobiliare di Reykjavík è stato inoltre bombardato di richieste di contratti di locazione dalla moltitudine di giovani ( soprattutto studenti ) che hanno invaso la nazione negli ultimi tre anni per migliorare la lingua e fare un ‘esperienza formativa indimenticabile.
Occorre ricordare inoltre che il governo , temendo il fantasma del default del 2008, che ha segnato una recessione economica del paese , ha ‘’bloccato ‘’ letteralmente alcuni capitali , adottando notevoli restrizioni in tutti gli altri settori per i cittadini islandesi. L’unico settore che è riuscito a salvarsi , proprio perché dipendente dal mercato estero è stato proprio quello immobiliare.
Le case di nuova costruzione , hanno aumentato i loro prezzi del 40 % circa rispetto allo scorso anno e , in generale , possiamo affermare che l’economia nordica è in fase di espansione.
Sono aumentati però anche i debiti dei residenti che , dovendo fronteggiarsi con questo periodo di crisi generale , hanno richiesto maggiore disponibilità finanziaria alle banche , con tassi di interesse sempre più onerosi.
Lo stesso governo è dovuto intervenire per sollevare la crisi presente in quasi tutta l’economia islandese , diventando il primo investitore delle stesse banche. L’Islanda quindi è la terra del paradosso . Da una parte la crisi economica invasiva che paralizza il mercato islandese , dall’altra una fetta dell’intero sistema , che potrebbe essere l’unico motore trainante in grado di risollevare tutta l’economia.
La svalutazione della corona ha quindi sì apportato a una ripresa grazie all’afflusso di capitali esteri , ma ciò non è stato sufficiente per poter recuperare una situazione di stallo . Riuscirà il mercato del mattone a doppiare i valori al punto tale da garantire un recupero totale ? Si spera che questa ‘’era glaciale ‘’ possa terminare quanto prima .