California dorata bloccata : una stagnazione immobiliare preoccupante
California dorata bloccata : una stagnazione immobiliare preoccupante
La California solitamente viene associata al benessere , al lusso , ai vip ,alle spiagge lunghissime e super affollate. Nonostante sia stata meta di moltissimi turisti , soprattutto dagli anni 90 in poi ,nell’ultimo trimestre dello scorso anno , ha registrato una forte diminuzione delle vendite , portando a una vera e propria fase di stagnazione ( che non si vedeva da ben cinque anni ).
Le vendite annue di immobili residenziali mono-familiari ammontavano a 300.000 unità circa nel mese di dicembre. Un elemento a sfavore di questa nazione , se si considera che questo risultato è frutto del calo delle vendite del 2,4 % nel mese di novembre , e del 13 % nel mese di dicembre rispetto all’anno 2017 , che aveva visto la California toccare picchi di vendita altissimi ( circa 420.000 unità).
Il problema nasce dal forte livello di competitività dei mercati vicini , che hanno apportato da un lato a una forte instabilità e imprevedibilità per le rilevazioni economico – statistiche , dall’altra a uno spostamento della curva della domanda sempre più distante dalla California. Anche i prezzi delle case sono diminuiti , ma stentano a decollare i nuovi investimenti.
Il prezzo medio attuale di un immobile in California è sceso a 500.000 dollari nel mese di dicembre . Un crollo spaventoso se si pensa che due anni fa , per 365 giorni , i prezzi standard si un immobile in California si aggiravano attorno ai 600.000 dollari. L’aumento dei tassi di interesse ha fatto precipitare ulteriormente la situazione.
Secondo le statistiche , nei mesi successivi , si prospetta un singhiozzo delle vendite seguito da un arresto quasi totale.
L’applicazione di una politica innovativa sarebbe l’unica chiave di volta per recuperare la situazione assai critica. Entrando nel dettaglio , a livello regionale e non destagionalizzato, le vendite sono crollate di ben due cifre su base annuale nella zona della Baia di San Francisco , la costa centrale , la Central Valley e la parte più meridionale dello stato , provocando così una perdita percentuale de 24,8 %.
Ben 39 è il numero delle contee che hanno registrato una perdita notevole delle vendite a dicembre del 20 % rispetto al 2017.
È di 34 invece il totale delle contee che hanno perso le famose due cifre su base annua e 10 quelle che hanno registrato un leggero aumento. Le vendite dell’area della Baia di San Francisco sono crollate del 17 % .
La zona metropolitana famosissima di Los Angeles è stata oggetto di quest’ondata devastante , registrando un rapido down del 18 % , soprattutto nella contea di Orange.
Il prezzo medio di tutte le proprietà immobiliari è generalmente aumentato in tutte le regioni. Eccezione fatta per la zona di san Francisco, che invece ha mantenuto prezzi che rimangono attorno a un milione. Purtroppo, ad aumentare è stato anche l’indice di inventario invenduto ha raggiunto un aumento del 5 % e il numero di giorni necessari per vendere un immobile è passato da 25 giorni a 32.
Che dire, la situazione è veramente critica , ma si auspica che possa cambiare in positivo per il nuovo anno.
La California solitamente viene associata al benessere , al lusso , ai vip ,alle spiagge lunghissime e super affollate. Nonostante sia stata meta di moltissimi turisti , soprattutto dagli anni 90 in poi ,nell’ultimo trimestre dello scorso anno , ha registrato una forte diminuzione delle vendite , portando a una vera e propria fase di stagnazione ( che non si vedeva da ben cinque anni ).
Le vendite annue di immobili residenziali mono-familiari ammontavano a 300.000 unità circa nel mese di dicembre. Un elemento a sfavore di questa nazione , se si considera che questo risultato è frutto del calo delle vendite del 2,4 % nel mese di novembre , e del 13 % nel mese di dicembre rispetto all’anno 2017 , che aveva visto la California toccare picchi di vendita altissimi ( circa 420.000 unità).
Il problema nasce dal forte livello di competitività dei mercati vicini , che hanno apportato da un lato a una forte instabilità e imprevedibilità per le rilevazioni economico – statistiche , dall’altra a uno spostamento della curva della domanda sempre più distante dalla California. Anche i prezzi delle case sono diminuiti , ma stentano a decollare i nuovi investimenti.
Il prezzo medio attuale di un immobile in California è sceso a 500.000 dollari nel mese di dicembre . Un crollo spaventoso se si pensa che due anni fa , per 365 giorni , i prezzi standard si un immobile in California si aggiravano attorno ai 600.000 dollari. L’aumento dei tassi di interesse ha fatto precipitare ulteriormente la situazione.
Secondo le statistiche , nei mesi successivi , si prospetta un singhiozzo delle vendite seguito da un arresto quasi totale.
L’applicazione di una politica innovativa sarebbe l’unica chiave di volta per recuperare la situazione assai critica. Entrando nel dettaglio , a livello regionale e non destagionalizzato, le vendite sono crollate di ben due cifre su base annuale nella zona della Baia di San Francisco , la costa centrale , la Central Valley e la parte più meridionale dello stato , provocando così una perdita percentuale de 24,8 %.
Ben 39 è il numero delle contee che hanno registrato una perdita notevole delle vendite a dicembre del 20 % rispetto al 2017.
È di 34 invece il totale delle contee che hanno perso le famose due cifre su base annua e 10 quelle che hanno registrato un leggero aumento. Le vendite dell’area della Baia di San Francisco sono crollate del 17 % .
La zona metropolitana famosissima di Los Angeles è stata oggetto di quest’ondata devastante , registrando un rapido down del 18 % , soprattutto nella contea di Orange.
Il prezzo medio di tutte le proprietà immobiliari è generalmente aumentato in tutte le regioni. Eccezione fatta per la zona di san Francisco, che invece ha mantenuto prezzi che rimangono attorno a un milione. Purtroppo, ad aumentare è stato anche l’indice di inventario invenduto ha raggiunto un aumento del 5 % e il numero di giorni necessari per vendere un immobile è passato da 25 giorni a 32.
Che dire, la situazione è veramente critica , ma si auspica che possa cambiare in positivo per il nuovo anno.