Coronavirus e real estate : i segmenti più colpiti

Abbiamo già affrontato più volte il discorso che legato al processo causa – effetto tra Coronavirus e crisi del Real estate. Dopo aver delineato generalmente quali siano le condizioni in cui verte il mercato immobiliare mondiale, e quali le potenziali modalità di rinnovamento del settore, oggi analizzeremo il real estate su una logica segmentata. Cosa si intende quindi per segmento ? Si fa riferimento a singole porzioni di mercato , caratterizzate da omogeneità .
Nel nostro caso quindi , i segmenti sono semplicemente tutte le declinazioni possibili del real estate. Quali sono i segmenti , e quindi i settori , più colpiti ? Scopriamolo insieme , nelle prossime righe della nostra mini guida !

Innanzitutto , il rischio principale che va ad influenzare l’intero sistema immobiliare mondiale , non è quello effettivo , ma quello percepito. Ciò significa quindi , che ad alterare l’andamento del mercato immobiliare , non è tanto la situazione di emergenza , ma la percezione che se ne ha, eq quindi la conseguente insicurezza all’investimento. La crisi è quindi una sorta di catalizzatore delle situazioni più stressante. E di contro , gli investitori , sono sempre più titubanti verso un futuro che si prospetta incerto.

Partendo da questo presupposto , analizziamo nel dettaglio cosa accadrà ai vari segmenti immobiliari.

Per quel che concerne il settore degli affitti , si ipotizza una vera e propria accelerazione. La probabilità che ciò accada è elevatissima. Questo perché , da sempre , un contratto di locazione è decisamente più flessibile e meno impegnativo , rispetto a un classico contratto di compravendita. Ed è proprio di questo che il potenziale investitore ha bisogno. La residenza è vista come un rifugio, quindi , avere la possibilità di cambiarla in base alle proprie necessità, risulta essere basilare. Sia come struttura ma anche come ubicazione.

Ma se questa è la prospettiva in cui rientrerà la maggior parte della clientela , non dobbiamo dimenticare anche le dovute eccezioni. Paradossalmente, per lo stesso motivo , una parte di mercato ,potrebbe optare per i contratti di compravendita. L’acquisto viene visto come un punto fermo , una certezza.
Ma tra i due settori , la crisi sembra più vicina , al mercato delle compravendite.

Dopo aver compreso che saranno i contratti di compravendita quelli più colpiti , spostiamoci nel non residenziale. Lo smart working ha rappresentato in molti paesi una vera e propria rivoluzione.
Moltissime sono state le aziende che hanno traslato parte dei propri uffici , nelle case dei singoli individui. Ma si prospetta che , per motivi sia organizzativi ma soprattutto finanziari ,questo nuovo layout lavorativo , verrà totalmente assorbito. Anche il settore degli uffici quindi, subirà un crollo notevole. L’unica soluzione contemplabile per ovviare a questa crisi , è ridisegnare gli ambienti lavorativi o di co-working. Ma sappiamo che non è così semplice passare dalla teoria alla pratica.

Anche il retail , sembrerebbe subire un duro colpo. La maggior parte delle attività commerciali ,potenzierà il sistema di e-commerce , abbandonando quasi totalmente i luoghi ove fisicamente è possibile acquistare.

Si auspica che queste previsioni possano essere scardinate , da un superamento della crisi quanto più rapido , accompagnato da una rivoluzione del real estate !

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