Uno smart working che modifica il real estate
Più volte abbiamo affrontato l’argomento ‘’smart working’’ legandolo all’evoluzione che sta subendo il real estate. E più volte abbiamo parlato di quali siano i nuovi target che si stanno via via formandosi nel panorama immobiliare internazionale. Ma quest’oggi, abbiamo deciso di affrontare il discorso da una nuova prospettiva. La domanda che in molti si stanno ponendo è la seguente: quali sono i nuovi trend che coinvolgono il real estate e lo smart working? Se anche voi siete curiosi di saperne di più, beh siete nel posto giusto. Noi di Realigro abbiamo creato una mini rubrica per riuscire a prevedere e analizzare questo fenomeno. Per cui, se siete pronti, possiamo inaugurarla!
Non sorprende se il termine ‘’smart working’’ così sconosciuto in molte nazioni prima dell’emergenza pandemica, oggi sia diventato di uso comune. Ma come può una sistemazione temporanea che sposta la postazione lavorativa dal luogo di lavoro a quello domestico, stravolgere il real estate? Può eccome! Iniziamo subito analizzando ciò che sta accadendo e dove sono state registrate le principali ‘’metamorfosi’’ nel mercato del mattone. In primis, ciò che ha suscitato grande interesse da parte degli esperti del settore, riguarda lo spostamento della prima casa. Precisamente, nella maggior parte dei casi, i più hanno deciso di trasferirsi definitivamente verso l’hinterland di grandi città purchè in prossimità o luoghi incontaminati o con la certezza di scegliere spazi più ampi con balconi o giardini esterni. Questa semplice inversione di tendenza, è stata determinante.
In quanto si nota come la ricerca del luogo perfetto per vivere e lavorare, coincida. L’hinterland delle grandi metropoli, rappresenta in linea di massima, il cuore pulsante dell’economia. Considerato che molte aziende hanno lasciato la possibilità di scelta nelle mani del lavoratore, circa il lavoro in presenza o a distanza, gli acquirenti hanno pensato di optare per una soluzione mista. In aggiunta, si è palesata l’esigenza di poter avere nella propria dimora un luogo ‘’zen’’. Un contatto con la natura. Uno spazio unico e inviolabile, per potersi rilassare e staccare la spina dopo una giornata di lavoro nel medesimo luogo.
Ma se la maggior parte ha optato per queste prime scelte, sono anche da menzionare i secondi in classifica, in termini percentuali. Questi hanno selezionato un’alternativa ancora più estrema, privilegiando il luogo alle comodità lavorative.
Stiamo parlando di chi ha deciso di trasformare lo smart working in un cambio vita senza precedenti, trasferendosi nei luoghi del cuore. Montagna, mare, lago, sono i nuovi scenari dello smart working ma anche del real estate. Una vacanza senza tempo, che ha portato in molte nazioni, alla necessità di valorizzazione dei luoghi di interesse storico o a vocazione turistica che erano stati totalmente dimenticati a causa della pandemia in corso. Non sorprendono dunque le iniziative ‘’case a un euro’’ e molti fondi stanziati dai vari governi per poter riqualificare queste realtà. Anche le aziende hanno preferito, dove fosse possibile, abbandonare gli uffici e monitorare i propri dipendenti in maniera davvero smart. Che sia l’inizio di una nuova era?
Non sorprende se il termine ‘’smart working’’ così sconosciuto in molte nazioni prima dell’emergenza pandemica, oggi sia diventato di uso comune. Ma come può una sistemazione temporanea che sposta la postazione lavorativa dal luogo di lavoro a quello domestico, stravolgere il real estate? Può eccome! Iniziamo subito analizzando ciò che sta accadendo e dove sono state registrate le principali ‘’metamorfosi’’ nel mercato del mattone. In primis, ciò che ha suscitato grande interesse da parte degli esperti del settore, riguarda lo spostamento della prima casa. Precisamente, nella maggior parte dei casi, i più hanno deciso di trasferirsi definitivamente verso l’hinterland di grandi città purchè in prossimità o luoghi incontaminati o con la certezza di scegliere spazi più ampi con balconi o giardini esterni. Questa semplice inversione di tendenza, è stata determinante.
In quanto si nota come la ricerca del luogo perfetto per vivere e lavorare, coincida. L’hinterland delle grandi metropoli, rappresenta in linea di massima, il cuore pulsante dell’economia. Considerato che molte aziende hanno lasciato la possibilità di scelta nelle mani del lavoratore, circa il lavoro in presenza o a distanza, gli acquirenti hanno pensato di optare per una soluzione mista. In aggiunta, si è palesata l’esigenza di poter avere nella propria dimora un luogo ‘’zen’’. Un contatto con la natura. Uno spazio unico e inviolabile, per potersi rilassare e staccare la spina dopo una giornata di lavoro nel medesimo luogo.
Ma se la maggior parte ha optato per queste prime scelte, sono anche da menzionare i secondi in classifica, in termini percentuali. Questi hanno selezionato un’alternativa ancora più estrema, privilegiando il luogo alle comodità lavorative.
Stiamo parlando di chi ha deciso di trasformare lo smart working in un cambio vita senza precedenti, trasferendosi nei luoghi del cuore. Montagna, mare, lago, sono i nuovi scenari dello smart working ma anche del real estate. Una vacanza senza tempo, che ha portato in molte nazioni, alla necessità di valorizzazione dei luoghi di interesse storico o a vocazione turistica che erano stati totalmente dimenticati a causa della pandemia in corso. Non sorprendono dunque le iniziative ‘’case a un euro’’ e molti fondi stanziati dai vari governi per poter riqualificare queste realtà. Anche le aziende hanno preferito, dove fosse possibile, abbandonare gli uffici e monitorare i propri dipendenti in maniera davvero smart. Che sia l’inizio di una nuova era?